E’ stato un pomeriggio particolarmente simpatico, piacevole e ricco di significati. Merito dell’arcivescovo della diocesi Ancona-Osimo, Monsignor Angelo Spina, che ieri ha fatto visita alla Polisportiva Candia Baraccola Aspio di Ancona.
Presso il campo dei bianco azzurri, il “Don Orione”, il vescovo è stato abbracciato da tantissimi ragazzi del vivaio del Candia. Alla presenza del presidente della società Andrea Vignini, del vicepresidente e responsabile di tutta l’attività calcio, Bruno Buffarini e del resto della dirigenza, oltre che dei tecnici e del responsabile del vivaio Davide Tedoldi, Monsignor Spina ha saputo utilizzare parole e aneddoti che hanno calamitato l’attenzione per un’oretta circa.
Ex calciatore e tifoso nerazzurro (“Tifo Inter perché a noi piace donare agli altri” ha detto il vescovo, strappando più di un sorriso a tutti), Mons. Spina si è esibito anche in una sfida dal dischetto: lui a calciare, un giovane del Candia – tifoso del Milan – a parare. Tiro che, per la cronaca, è stato deviato ma non respinto dal portierino, con la palla che quindi è finita in rete e il vescovo che è corso a dargli il cinque. Il momento del rigore in questo VIDEO.
Durante il suo intervento, rivolgendosi ai ragazzi Mons. Spina ha detto: “Voi siete qui per fare sport, non solo e non propriamente per giocare a pallone. C’è una bella differenza. Col pallone possiamo anche giocare da soli, per fare sport invece servono condivisione, rispetto delle regole e degli avversari, serve sacrificio. Ma soprattutto lo sport richiede intelligenza. Perché senza la testa, non si può giocare”. “L’intelligenza vale più dei piedi” ha concluso, rievocando in tutti i presenti le parole di Arrigo Sacchi che tanto hanno fatto discutere nei giorni scorsi quando l’ex Ct della Nazionale ha commentato la prestazione di Mario Balotelli con la maglia azzurra.
In chiusura, la società Candia Baraccola Aspio ha omaggiato il vescovo con una bellissima targa. Un presente molto apprezzato da Monsignor Spina che ha letto al microfono il messaggio stampato sulla targa e ringraziato la società per l’ospitalità ricevuta.